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Vano ogni luogo della casa abitata e, vano, ogni luogo che la parola pro-getta davanti a noi per mostrarci, attraverso i suoi illusionismi, qualcosa che non c'è. Ogni parola recita la cosa mentre essa manca ai nostri sensi ed è presente in una proiezione interiore, vive cioè in una stanza preclusa a tutti che è fatta di assenza, di distanza, ed è il labirintico, intricato luogo di cui ogni uomo è soglia, scena e via. Guardare fuori è guardare in sé, le vie sono voci di pietra, segni sull'argilla fresca e un niente le trasforma in qualcuno che sono io e tu o altri ancora, ogni volta.